Un programma della Fondazione Mediterraneo per favorire la comprensione reciproca attraverso l’incontro, l’immagine e la musica
sinossi
Verso sla metà del XIX° secolo, un’importante comunità italiana si è installata in Tunisia, evolvendo tra i tunisini colonizzati ed i francesi colonizzatori. Dei 100.000 italiani che vivevano in Tunisia sotto il Protettorato francese, ne rimangono oggi qualche centinaio. A Tunisi “il Corriere di Tunisi”, il solo giornale italiano in Africa, testimonia di questa esperienza. Fondato dalla famiglia Finzi, dei livornesi installati a Tunisi nel 1829, il giornale perpetua la cultura italiana nel paese ed e diretto oggi da Elia Finzi, memoria vivente della comunità, e da sua figlia Silvia, professore all’Univesrità di Tunisi. Ancora oggi Tunisi, con i suoi edifici Art Déco, i suoi teatri, il suo dialetto e la sua cucina, dimostra l’influenza italiana nel paese. Degli intellettuali mediterranei come la scrittrice italo-tunisina Marinette Pendola, considerano che l’esperienza dell’immigrazione italiana in Tunisia s’iscrive nella vera tradizione di apertura e di tolleranza mediterranea. Attraverso questi luoghi, le testimonianze di queste persone e di altri intellettuali (arabi, italiani o francesi), che hanno studiato la stoira degli italiani di Tunisia, il documentario racconta la storia di una comunità che non solo fa parte della storia del paese, ma che offre un esempio di tolleranza e di armonia tra le due rive del Mediterraneo.
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Federico Ferrone, Akram Adoini
Regista di "Banliyo- Banlieue" (2004,29 min.), Premio Cinemavvenire 2004, Premio Molise Cinema 2005, Premio Videopolis 2005. Regista "Merica" (2007, 65 min.), Premio JEFF 2007, Premio del pubblico Terra di Tutti Festival 2007. Assistente regista per la serie documentale "Histoires en Méditerranée" prodotto da CTF a Tunisi (2005).
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